Toccata e fuga è una rubrica che vuole raccontarvi come “non perdervi l’imperdibile” nel poco tempo a disposizione, quando il viaggio è breve, magari di lavoro, poche pause e minuti scanditi dal contagocce.
La prima tappa è la sorprendente Chiavari, piccolo borgo della provincia di Genova assaporata in un sabato e una domenica in cui il contorno lavorativo prevedeva l’evento sportivo della Supercoppa Italiana di calcio femminile.
La cittadina ligure di circa 27 mila abitanti, nonostante le restrizioni dovute al covid, è stata la mia prima “toccata e fuga” di questo 2021, nella speranza che la pandemia sia più clemente anche con chi ama viaggiare.
Chiavari, dieci tappe da marcare con la spunta blu
Ecco allora una guida tascabile delle dieci tappe imperdibili in quel di Chiavari:
1. Passeggiata lungomare (Corso Valparaiso). Alzi la mano chi ama il mare e chi, come me, lo ama anche d’inverno. L’ideale sarebbe stato una passeggiata lungo questo suggestivo waterfront con cioccolata calda tra le mani, e qualche bollicina all’orario dell’aperitivo, ma il servizio d’asporto ha scoraggiato un po’ le mie pretese. Nonostante questo dal porto turistico fino alla piazzetta dei pescatori lo spettacolo merita. La vista viene ampiamente ripagata, ed il pensiero a quello che potrà essere, si spera, una stagione più in là, è confortato anche dalla presenza di numerose strutture ricettive attrezzate adatte anche ai disabili. Spunta blu, voto 7.5.
2. Cattedrale Nostra Signora dell’Orto. La comodità di Chiavari sta anche nella raggiungibilità, talmente facile grazie alla stazione ferroviaria che sbuca appena fuori dal centro e che si lascia alle spalle il mare. Un paio di gradini e via sul viale conduce all’omonima piazza in cui sorge questa maestosa cattedrale. A progettarla fu nel 1836 l’architetto modenese Luigi Poletti che si ispirò Pantheon di Roma e forse proprio per questo la idealizzò di queste dimensioni. La cattedrale venne ultimata due anni dopo quando nella facciata vennero inseriti 5 riquadri marmorei a basso rilievo raffiguranti la vita della Vergine. Spunta blu, voto 7.
3. Carruggio dritto. Il centro storico di Chiavari è proprio qui che abbraccia via Martiri della Liberazione, una lunga serie di portici neri e altrettanti negozi. Le storielle di paese scorrono lungo questo tratto, le piazzette adiacenti, in cui è facile trovare mercatini (uno su tutti quello ortofrutticolo che a Chiavari non manca mai, nemmeno d’inverno e non c’è pandemia che tenga) sono piazza Fenice, piazza Roma e piazza Mazzini. Spunta blu, voto 7.5.
4. Chiesa di San Giovanni Battista. Nel centro storico di Chiavari non può mancare un altro monumento religioso: ecco allora la Chiesa di San Giovanni Battista, “pulita”, senza eccessivi fronzoli e priva di una facciata, esterna ammirevole, decisamente più pregiato il suo soffitto e le sue pareti perimetrali, ricchi di affreschi. Spunta blu, voto 6 (stiracchiato).
5. Chiesa di San Giacomo Rupinaro. È un’altra delle Chiese di Chiavari situata all’estremità del centro storico ma molto simile a San Giovanni Battista. Niente di eccezionale. Spunta blu, voto 5.5
6. Santuario Nostra Signore delle Grazie e Santuario della Madonna dell’Olivo. “Mia nonna diceva: se non visiti le Chiese di un paese non conoscerai mai la sua intera bellezza”: ecco allora altri due santuari che offrono sì uno spettacolo interno ammirevole, ma ancor di più uno spettacolo esterno incantevole. La posizione di rilievo (la prima si trova lungo la salita della via Aurelia, la seconda sulla sommità della collina Bacezza) garantisce una vista mozzafiato. Spunta rossa, non ho fatto in tempo a godere di questo spettacolo, motivo in più per tornare.
7. Sentiero 5 Torri di Leivi. C’è un percorso panoramico che parte dalla stazione della ferrovia, attraversa il centro storico della città e prosegue lungo le colline che sovrastano Chiavari; vietato farsi spaventare dalla durata (4h15’), il dislivello è di soli 400 metri, il percorso è adatto a tutti e permette di immergersi completamente nella bellezza di questo borgo. Peccato solo che in questi due giorni non avessi 4 ore consecutive libere. Spunta rossa, altro motivo per tornare qui.
8. La focaccia. “Ogni scarrafone è bello a mamma soia” si cantava tempo fa, quindi nonostante il campanilismo promuova focacce di zone diverse, anche Chiavari da questo punto di vista si difende egregiamente: focaccia buona e per tutti i gusti, semplice o farcita in mille modalità. Io mi sono servita dal Panificio Piombo e devo dire che sì, ne è valsa la pena. Spunta blu, voto 6.5.
9. Il B&B Archi di Borgolungo. Mi sento di consigliarlo per ogni tipo di vacanza perché con una posizione ideale, con semplicità ed accoglienza e con Paola, di una gentilezza indiscussa, è un ottimo punto di riferimento. Spunta blu, voto 7.
10. Lo stadio comunale di Chiavari. Al di là dei motivi di lavoro, una sportiva come me poteva esimersi da una puntatina allo stadio della città? Toccata e fuga avrà, volente o nolente, anche un capitolo dedicato allo sport, sarà il suo marchio di fabbrica. Allo stadio comunale di Chiavari disputa le sue partite casalinghe la Virtus Entella, squadra che disputa il campionato di serie B, ma la struttura, modernizzata di recente, si presta anche a numerosi altri eventi, sportivi, come in questo caso, e non. Piccolo, accogliente, in pianta quadrangolare, manto in erba sintetica, oggi è omologato per 5.587 tifosi (che si spera di poter rivedere presto su quelle tribune), in due parole “Un gioiellino”. Spunta blu, voto 7.